La legge di delegazione europea, ovvero la Legge n. 154/2014 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 251 del 28 ottobre scorso), che prevede anche il recepimento delle direttive 2013/42/Ue e 2013/43/Ue, introduce due nuovi strumenti per la lotta contro le frodi Iva: il cosiddetto Qrm (quick reaction mechanism) e l’ampliamento su base d’urgenza delle operazioni ammesse al metodo dell’inversione contabile, la cosiddetta reverse charge mechanism (Rcm). Il Qrm consiste nella facoltà di applicare l’inversione contabile per un breve periodo, a seguito di notifica semplificata da parte dello Stato membro interessato, come risposta all’accertamento di frodi in un particolare settore. L’Rcm, invece, è stato già introdotto in Italia dal 2007 per settori come l’edilizia ed il commercio di autoveicoli e prevede che «il fornitore non addebita l’Iva all’acquirente soggetto passivo che, a sua volta, diventa il debitore dell’imposta. In pratica l’acquirente (nella misura in cui si tratta di un soggetto passivo normale con pieno diritto alla detrazione) dichiara e detrae l’Iva allo stesso tempo senza alcun versamento effettivo all’Erario. In questo senso la possibilità teorica di commettere una frode è eliminata».
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Reverse charge, novità dalla Legge di delegazione europea
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