A decorrere dal prossimo 1° luglio diventerà operativa la norma che rende gli accertamenti esecutivi ai fini della riscossione. Il Presidente dei dottori commercialisti, Claudio Siciliotti, nell’audizione di ieri in Commissione Finanze della Camera dell’abuso del diritto, ha comunicato che tale strumento costerà ai contribuenti italiani ben 2 miliardi di euro. Siciliotti ricorda, che i dati del 2010 resi noti dal Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria parlano di un 41% di sentenze di primo grado che danno ragione ai contribuenti, che corrispondono a contestazioni per circa 5,7 miliardi di euro. Considerando che il contribuente è tenuto a pagare comunque il 50% delle maggiori imposte richieste nell’accertamento e dei relativi interessi, i commercialisti ipotizzano “un solve et repete di poco superiore ai 2 miliardi di euro”.
Gli accertamenti esecutivi costeranno più di 2 miliardi
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