La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20060 del 24 settembre 2014, ha affermato, in merito ad un accertamento analitico-induttivo fondato su gravi incongruenze gestionali rilevate a carico di un ristorante, che il numero delle salviette usate rappresenta un fatto noto idoneo, anche di per sé solo, a lasciare ragionevolmente presumere il numero dei pasti effettivamente consumati. Pertanto, l’accertamento fondato su tale dato è legittimo, anche nel caso in cui l’attività risulti congrua e coerente rispetto agli studi di settore.
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Accertamento su ristorante legittimo se fondato sul numero dei tovaglioli utilizzati
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